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Questa è la millenaria storia della città degli "antri ardenti" dove tanti oscuri Efesti grondanti sudore battevano il ferro, della piccola città ingegnosa e laboriosa che badava al sodo, della città poco incline alle grandi e rabbiose passioni politiche, della città apparentemente ignara della propria bellezza e del proprio fascino singolare, stretta tra le acque a volte amichevoli e a volte ombrose del lago e le immense pareti rocciose di calcare sulle quali sono cresciute generazioni di scalatori diventati celebri in tutto il mondo con i loro maglioni rossi e lo stemma del ragno a sette zampe. È inoltre la storia di un luogo benedetto e condannato al tempo stesso dalla sua posizione strategica, dal suo trovarsi fin dall'antichità sulle rotte commerciali ma anche - sfortunatamente - su quelle degli eserciti invasori, alcuni dei quali lasciarono tragici e immortali ricordi, che così contrastano con la pace e la serenità trasmesse dalla distesa blu del lago e dalle case affacciate sulle rive.